Riproduzione piante grasse

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Cactuslandia
view post Posted on 25/6/2015, 10:07




Riproduzione vegetativa

Talea.
E' il mezzo più facile, più frequente ed alla portata di tutti per moltiplicare le succulente.
Consiste nell'isolare una porzione di foglia o di ramo che viene posto in condizioni di emettere radici formando, in questo modo, una pianta del tutto simile a quella che ha prodotto le talee.Moltissime piante grasse sono in grado di fornirci delle talee (vedi foto), non abbiamo che l'imbarazzo della scelta.
Per prima cosa dobbiamo scegliere il soggetto dal quale vogliamo riprodurre nuovi e simili esemplari; per avere la talea basta staccare con le mani, meglio se si utilizzano dei guanti di protezione, una ramificazione laterale.
Alcune talee, quando il distacco manuale è impedito dalle vistose dimensioni, vengono prelevate ricorrendo a coltelli molto affilati mai usando le forbici che produrrebbero un taglio molto irregolare con conseguente rallentamento del processo di cicatrizzazione; il ricorso alla talea di fusto che procura, a mio avviso, vistosi ed inestetici deturpamenti, non è molto usata.
Un caso a parte è costituito dal marciume radicale che colpisce una pianta: quando siamo sicuri che il marciume ha intaccato la base della pianta possiamo intervenire rimuovendo l'intero apparato radicale o tagliando al di sopra del colletto; in questo modo ci troviamo di fronte ad una talea costituita dall'intera pianta.
La regola fondamentale che bisogna seguire è quella di prelevare quelle appendici, rami, foglie o rizomi che non procurano danni biologici alla pianta che, rimarrà sempre un bell'esemplare a vedersi. Per tutte le talee è necessaria un'esposizione, per circa 24 ore, in luogo ben ventilato, per consentire al taglio di cicatrizzare; il posizionamento in un ambiente umido senza aver osservato questa regola (soprattutto se trattasi di talee di grandi esemplari) potrebbe dar luogo a marciume con conseguente perdita della talea.Come per la semina anche per le talee occorrono le stesse condizioni ambientali: un'atmosfera costantemente calda e umida per fare in modo che radichino nel giro di qualche settimana.


Ecco perchè molte persone usano i cosiddetti propagatori; delle speciali cassette all'interno delle quali è possibile riprodurre le condizioni ambientali favorevoli alla radicazione. La forma più semplice di un propagatore è una vaschetta da semina messa in un posto calda e luminoso, ma non al sole, con un terriccio favorevole alla radicazione.
Questo terriccio da usare come substrato, sarà costituito da un miscuglio , in parti uguali, di sabbia o ghiaia, meglio se sabbia pura; non è necessario ricorrere a terricci di coltivazione in quanto bisogna solo far radicare le talee.
Soltanto quando siamo pienamente sicuri che le talee hanno emesso le prime radici, potremo trasferirle in dei vasi contenenti il terriccio di coltivazione.Per far radicare le talee non è necessario interrarle; io preferisco appoggiarle su di uno strato costituito da grani di sabbia pura (vedi foto), per non farle cadere applico un tutore costituito da semplici bastoncini di legno e in generale uso un singolo vaso o contenitore per talea: fino ad oggi, questo sistema, ha funzionato egregiamente.
Il periodo migliore per staccare la talea è la primavera inoltrata o l'estate; non è consigliabile usare le parti in fiore di una pianta ma quelle che provengono dai getti più vigorosi appoggiandoli poi su di un substrato leggermente umido, in questo modo si stimola la talea ad emettere radici. Infine, per rimanere nel discorso radicazione, due accorgimenti agevolano il radicamento delle talee:

l'uso di ormoni della crescita o radicanti. Si tratta di sostanze dette etero-auxine che hanno la proprietà di attivare il radicamento delle talee.

Impiego del calore di fondo. Ponendo le terrine o i vasi su di un dispositivo in grado di dare un certo tepore alla terra, il radicamento delle talee risulterà avvantaggiato.



Divisione dei cespi.

Molto vicina alla talea è la divisione delle radici o cespi. Molte piante cespugliose formano gruppi di nuove piantine che hanno origine dall'apparato radicale. In questo modo avremo già delle piantine belle e formate e non dovremo far altro che prendere l'intera pianta, toglierla dal vaso e fare in modo, evitando di danneggiare le radici, di separare le varie piantine. Ognuna di queste nuove piantine avrà le proprie radici che si accresceranno non appena trapiantate in un nuovo vaso. Questo tipo di riproduzione è redditizio con i germogli delle Agavi e delle Hawortia.



Propaggine.
Consiste nel far radicare un ramo prima di staccarlo per creare una nuova pianta. Questa pratica è diffusa con quelle piante i cui rami tendono ad emettere radici se in vicinanza del suolo umido. Per creare una nuova pianta si sceglie il ramo opportuno e lo si avvicina al suolo ancorandolo con un ferretto a forma di "U". Nel giro di qualche settimana, la porzione di ramo a contatto con il terreno avrà emesso delle radici; a questo punto non ci resta che recidere il ramo, prima del punto in cui si sono sviluppate le nuove radici, e di rinvasarlo.


Un discorso a parte lo meritano certe specie di piante come la Kalanchoe che sui margini di ogni foglia, durante il periodo vegetativo, presentano un gran numero di piantine già formate, con delle radici avventizie. Queste piccolissime piantine cadendo sul terreno, nel giro di pochi giorni, con le condizioni di umidità e calore favorevoli, svilupperanno il loro apparato radicale dando origine ad un nuovo esemplare.



Talea di foglia.

Tra gli altri tipi di talea che si possono ricavare da una pianta, non potevamo non menzionare quella che in assoluto permette di riprodurre un gran numero di succulente a foglia carnosa: la talea di foglia. Questo semplicissimo emolto praticato sistema, consiste nel prendere la foglia di una pianta ed adagiarla, semplicemente, su della sabbia pura (vedi foto).
Queste foglie come già abbiamo visto nella rubrica "biologia dei cactus", hanno delle grandi riserve d'acqua al loro interno e, una volta recise, permetteranno alla foglia di
sopravvivere per lungo tempo.

La capacità a sviluppare un nuovo apparato radicale, porterà le nostre talee a radicare nel giro di qualche settimana; subito dopo la fase di attecchimento cominceranno a spuntare i nuovi abbozzi fogliari che col passare dei giorni si trasformeranno in delle folgie vere e proprie.
Sarà la foglia generatrice a garantire il sostentamento delle giovani foglioline; infatti, col passare del tempo noteremo come la talea comincerà ad avvizzirsi fino a morire del tutto. Ma quando questo accadrà, la nuova piantina sarà già formata.


Moltiplicazione in vitro.

Sin dagli anni '30 i ricercatori hanno messo a punto metodi per la coltura in vitro di cellule vegetali. Piccoli frammenti di meristema (cellule del tessuto vegetale) vengono impiantati in condizioni sterili in una soluzione contenente sali minerali e composti organici in varie combinazioni. In queste condizioni le cellule meristematiche proliferano formando delle nuove cellule. Il passo successivo nella riproduzione in vitro è stato quello di scoprire come regolando le concentrazioni ormonali nella soluzione fosse possibile produrre nuove piante mature. Utilizzando questa tecnica si possono produrre, centinaia e anche migliaia di subcolture di cellule meristematiche in poco tempo e in poco spazio.


Riproduzione sessuata.
Per tutte quelle succulente, a fusto carnoso, che non producono getti laterali o che non si vogliono deturpare tagliandone il fusto, l'unico mezzo per riprodurle resta il seme. Questo tipo di riproduzione prende il nome di riproduzione sessuata. I semi come vedremo nella rubrica "impollinazione" sono il risultato della fecondazione del fiore. Può capitare, tuttavia, che la pianta che intendiamo riprodurre non è ancora pronta per produrre dei fiori (alcune specie fioriscono dopo anni) o si tratta , il più delle volte, di esemplari autosterili; a questo punto, l'unico mezzo per avere dei semi è quello di comprarli.
 
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